venerdì

Credo che bisogna sentirsi un po’ soli nella vita

Credo che bisogna sentirsi un po’ soli nella vita,
per imparare che i muri saranno anche duri ma ci si può parlare.

E io ci ho parlato parecchio.

lunedì

Tiro dritto

Dal confino in cui sono stato obbligato, ho da dire una cosa.

Io non aspetto che ritornino i sorrisi e il bel tempo.
Che tuoni!

Tiro dritto.
In culo gli amici in sciopero.

sabato

Sciopero dell’amicizia

Gli amici si sono dispersi ancora una volta.

Alcuni sono partiti, altri hanno cambiato giro.
E infine i migliori, quelli con cui ho condiviso tutto da due anni a questa parte, sono entrati in sciopero.

Sciopero dell’amicizia.

Con te non è facile, capisci?!
Con tutti i limiti che poni!
E poi chi ti credi di essere il depositario della suprema verità?
Per le stronzate che hai detto quella sera saresti da appendere ad un muro.
Con te per ora ho perso il sorriso, al momento non mi riesce.

Quindi?
A casa.
Per scelta di altri.

martedì

Beh insomma non c’è problema, sono bravo.

Sì hai ragione tu, non ne ho diritto.
Sono andato io via da te.

Dammi solo il tempo di una canzone lenta, di una canzone dolce.
Le note di un pianoforte per riflettere.
Uno specchio sincero nella penombra di questa notte.

Adesso.
E metterò via la parte peggiore di me.

Io…
cioè, per me…
...beh insomma non c’è problema, sono bravo.

Tu…
prendi per te ciò che non abbiamo saputo dare a noi stessi.
Dai non piangere, sarà facile cosa credi?

Ti ho amata. Pensami.

domenica

Mi sono perso

Chi stai frequentando Mara? Chi è l’amico con cui hai passato il weekend al mare?
Chi è lui?
Come chi? Quello di cui ti vergogni a parlare se ti chiedo “chi è lui”?

Ok, lascia perdere, non lo conosco, non m’importa. Sei felice?
No, aspetta.

No…
mi sono perso.
Ma… no è che… sai… niente niente!
Mi sono perso.

Cazzo ma sono infelice?

mercoledì

Talento, e vai dove vuoi!

Ho letto i pensieri di una ragazza stasera.
Non so come si chiama, non è importante. Io “la chiamo” con il terzo segnalibro nel raccoglitore dei blog.

E’ una ventunenne.
Descriveva le proprie aspettative di vita e immaginava un futuro lavorativo.
Da promettente giornalista, ha trasmesso il concetto mediante due immagini: kili di patine da friggere al McDonald dopo gli studi, e la carta dell’attestato di laurea per pulirsi il culo.

In verità ha usato l’espressione “per altri usi più fisiologici”. La perifrasi mi ha fatto anche parecchio sorridere perché da precedenti letture avevo notato l’abuso del termine “culo”. Una simpatica “gratuità” che avevo preso come una personalissima “firma”.

Il suo pessimismo mi ha rimandato al mio.
Il mio pessimismo era la mia ombra quando passeggiavo per la facoltà, quando ero seduto durante la lezione, quando ritornavo a casa in bus.
Era uno specchio quando un collega mi raccontava di quell’altro collega che non aveva trovato lavoro e si era ridotto ad uno schiavo per due lire.

Il McDonald…
Si è vero, ne ho visti studenti al bancone del McDonald. E per questo mi verrebbe da rispondere : ”che ti piaccia o no, è il mercato bambina!”.
E invece no.
Sono convinto, oggi, di poter rispondere:
“Talento, ragazza mia! Talento, e vai dove vuoi!”

(Pessimismo a parte, delle altre verità di cui la ragazza del terzo segnalibro ha parlato, tratterò più in là.)

sabato

La chiamo tecnica dell'inversione

La chiamo tecnica dell'inversione.

Mi baci, poi mi dici "cosa stiamo facendo? No, non dovremmo" e poi mi baci ancora.
Serve in realtà per dire "Non c'è un domani. Stasera mi mandi estasi, stasera le tue labbra sono mie. Ma domani no, non ci contare, non ci pensare."

E' una tecnica subdola e per questo la detesto.
Ieri questa tecnica l'ho adoperata io.

lunedì

Oggi parlano tutti di te, Giovanna!

E’ energica, è calda, è super-estiva e parla di Giovanna.
Tutti la ballano e ripetono il nome Giovanna al battito di mani.

E' un tormentone estivo anni '80.
Mette allegria.

Poi l’ascolti bene e ti accorgi che Giovanna è una donna che non ama.
Semina odio e rende infelici.
Giovanna sei cieca? I tuoi fratelli muoiono, le madri hanno paura di te per il male che puoi fare ai loro figli.
Giovanna sei sorda? Le armi scoppiano, i tamburi battono.

Giovanna ha conosciuto un sistema chiamato Apartheid.
I neri con i neri, i bianchi con i bianchi.
Si diceva che era meglio così: ognuno con le proprie tradizioni e la propria cultura.
Il Paese crescerà meglio e più in fretta.

Poi i bianchi vietano le scuole e le università ai neri, la partecipazione alle decisioni politiche e infine ogni diritto umano e civile.

Oggi Giovanna è una donna cambiata.
Oggi Giovanna gioca a calcio.
Oggi parlano tutti di te, Giovanna!

E’ una bella storia Johannesburg,
ma c’è ancora tanto da fare: “Gimme me hope, Johanna, gimme hope” ancora un po’!

domenica

Tutto il resto è moralismo

A chi dice che non è giusto giudicare perché una persona non la si può conoscere fino in fondo, dico che lui stesso è il primo a farlo.

Il giudizio è innato nell’uomo, tanto quanto il pregiudizio.

Bastano 90 secondi per partorire un’idea su una persona appena conosciuta e 90 minuti prima che la si possa rovesciare. In meglio o in peggio: chissà.
Lo so, a nessuno piace essere psicanalizzati dalle prime 3 frasi, ma siamo noi stessi i primi a farlo, involontariamente ovvio.
Va così.

La differenza tra una mente ottusa e una aperta sta nella velocità che si impiega nell'arricchire e nel confutare la famosa “prima idea”.

Tutto il resto è moralismo.