domenica

Infatti

Domenica pomeriggio.
Pioggia battente da ieri.
Ho chiuso anche la serranda perché gli spifferi sono diventati glaciali
e qui i caloriferi sono ancora spenti.
Sto al computer con un golf di lana largo, una tazza di the accanto e una lucina fioca.

Ascolto le più struggenti canzoni che la musica leggera italiana abbia prodotto a cavallo dei '70.
Quelle di amori infiniti che si allontanano ma non finiscono, di storie impossibili, di "spiegami perché a noi".
Hanno riverberi esagerati e una qualità audio infima.
Roba da vergognarsi e da non non dire a nessuno!

Penso ancora a lei.

La stessa frase neanche due giorni l'ho sentita da Alessandro.
Aveva lo sguardo nel vuoto.
- "Ti ha lasciato lei?" gli ho chiesto
- "Bisogna essere fessi per pensare a una che si è lasciato, non credi?"
- "Infatti" ho ribadito annuendo

Infatti... devo essere fesso.

mercoledì

Le involuzioni umane

Le "involuzioni umane" che scaturiscono inaspettatamente da questo corso di inglese, a quanto pare non colpiscono solo me.
Stasera ho assistito all'impietosa scena di uomini, sulla cinquantina passata, implorare meno compiti per casa.
E siccome la storia e fatta di corsi e ricorsi, ho già ampiamente previsto che finito ottobre e archiviata la timidezza iniziale, ascolterò le più nefande scuse per giustificare gli esercizi non svolti.

sabato

Un piano B nell'eventualità

Solo 3 anni fa avrei escluso categoricamente l'ipotesi "estero".
Poi l'acqua diventa stagnante, ti dicono che le pepite sono al di là delle montagne, che i cercatori d'oro si sono già messi in viaggio, vuoi che tanto una casa non ce l'ho né qui né altrove e allora ci penso.

Elaborando un piano B nell'eventualità di un taglio netto, ho deciso di iscrivermi ad un corso di inglese. Perché a scriverlo e leggerlo ok, ma poi a parlarlo come un John Smith qualunque... insomma.

Il lato tragico di questa storia è il costo del corso, il lato comico è che quel fastidio ancestrale che è ritornato a farmi compagnia: avere un weekend davanti e dei compiti per casa da dover finire.

Di sabato mattina

Ok tante volte faccio mezzogiorno,
e invece di sabato mi piace svegliarmi presto ma non troppo, prendere un caffè, fare una doccia e con ancora un asciugamano addosso accendere il pc, fare uscire dalle casse qualcosa di energico (ma non invasivo) e riordinare la mia vita.
Fare il punto, prendere decisioni, pianificare, aggiustare il tiro e anche fare la lista della spesa (eh sì va fatta anche quella).
Praticamente è come quando sono a lavoro, solo che focalizzo tutta la mia attenzione su ciò che è solo mio.
Di sabato mattina, rilassato e coi capelli ancora umidi, mi sembra tutto più chiaro e lineare. Anche la caffeina fa il suo, per carità.
Poi un tocco alla barba, una pettinata per finto effetto spettinato, due gocce di Hugo Boss, occhiali da sole e sono fuori.

Baba O'Riley degli Who.
Oggi è stata la prima a rompere il silenzio. Con quell'intro tutto suo, gli accordi maggiori alla tastiera e il rullo di batteria che lancia la carica.

lunedì

Niente parole

Ogni tanto si deve pur fare il punto della situazione.
Allor dunque, dalla cronologia degli ultimi 4 mesi.

Valentina. Una che sa cosa vuole e che darebbe le mie stesse "spiegazioni" del tipo: no senti, sono single e sto bene così.
Alla prima uscita ci autoeliminamo a vicenda. Lei col suo snobbismo, io sul suo letto.
Niente magia. (neanche prestigibilità)

Chiara. Una che non sa cosa vuole, finché in un attacco di... "fame"... non vai diretto al collo come Dracula e allora sembra sapere cosa vuole: ti allontana dicendoti che prima si finisce di guardare il dvd e dopo si fanno le cosine. Chi non apprezza il fuori-programma piccante, non capirà mai che volendo le cosine si possono fare prima, durante e dopo. Con buono placito del tasto "rewind".
Niente spiegazioni. (forward)

Elisa. 26 anni. Ma solo all'anagrafe.
Palatina del "no sesso senza amore".
Bene, non ci provo nemmeno. Me ne sto sulle mie. Ognuno sulle sue e tutti contenti.
Ma lei non è contenta, non è paga. A capo di una personale crociata e investita della missione di evangelizzare questo mondo sporco e deviato, cerca di convincermi che non può esistere un contatto fisico senza un sentimento d'amore. Di convincermi non ci va neanche vicino, però l'impressione, di una che crede in ciò che dice, arriva persino a darmela. Poi un giorno mi arriva un mms. E' lei... come mamma l'ha fatta.
Niente crociate. (Le crociate furuno una farsa, lo sanno anche i muri del liceo)

Lorena. Una che le chiedi che ore sono e ti ritrovi ad ascoltare 30 minuti di monologo auto-celebrativo.
<<Eh sì eh... perché mi sono laurata un anno in anticipo, ero la prima del mio corso, poi ho lavorato tre anni in una multinazionale a Londra prima di rientrare in Italia, parlo fluentemente 4 lingue, beh 6.. se consideriamo latino e greco antico (ride). A 6 anni suonavo il pianoforte. Se avessi continuato col nuoto, adesso farei la nuotatrice professionista. Mamma voleva che diventassi la nuova Novella Calligaris. Mi girano intorno 3 ragazzi. Tu non mi hai ancora invitato a cena e neanche un aperitivo>>.
Neanche un bicchiere d'acqua al bar.

Poi una sera siamo tutti a casa di Anna e Anna fa le presentazioni:
- Lei è mia cugina Marzia, lavora a Torino è venuta finalmente a trovarmi
- Piacere mio Marzia! - "Encantado" lampeggia sulla mia fronte.
Sento quella sensazione che non sento da quando c'erano ancora le lire credo.
Passo in rassegna per un saluto tutto il resto degli amici e prendo posto strategicamente accanto a Marzia.
La conversazione fila liscia. Il suo modo di parlare è morbido. Il suo atteggiamento è composto. La sua semplicità è eleganza.
Mi trasmette relax. Lei parla e io guardo come veste. Mi piace. Il seno è prosperoso... oddio se ne sarà accorta?! meglio sorridere.
Mi sento come avevamo 15 anni che con quella con cui ti ci volevi fidanzare non pensavi proprio, lì sulle prime, ad andarci a letto. Avresti vissuto di un mano nella mano e baciato il guanciale pensando fosse lei.
Formulo a mente la mia prossima frase "Senti... domani mattina, se ti va, ti accompagno per un giro turistico in centro, che te ne pare?"
- "Che programmi hai domani, Marzia?" - timidamente mi apro il terreno.
- "Domani riparto. Ho lasciato solo a casa il mio ragazzo da lunedì, lo raggiugo almeno per il weekend".
Niente parole. (niente parole, almeno per tutto il weekend)