martedì

Cosa ne farà di quel foglietto?

Passavo di lì, in macchina.

Erano entrambi vicini al bordo di quella strada di periferia, all’inizio dei campi che terminano, là in fondo, ai piedi dei monti.
Lui, con in mano un radiocomando, era intento a pilotare il suo elicotterino a motore. Un vero amante del modellismo.
Lei stava accanto.
Silenziosa, gli teneva compagnia.
Distrattamente, gli teneva compagnia.
Non aveva, comunque, l’aria di chi è infastidito nel fare qualcosa contro voglia. Credo che godesse di quel momento di rilassatezza di coppia.
Parlare: sono sicuro che le mancasse tanto, che ne avvertisse persino l’esigenza.

Guidavo “a naso”.
In base alle indicazioni che avevo ricevuto per telefono, credo che stessi seguendo la giusta direzione. Non c’erano tuttavia molti punti di riferimento. Solo aperta campagna ai lati.

Decido di accostare e chiedere conferma del percorso.

Lui mi guarda velocemente. E’ occupato a manovrare, non può.
Lei gli dice qualcosa e si avvicina.

E’ bellissima.
Avanza verso me, sulle zeppe. Il terreno sui cui incede non è il più adatto, ma la goffaggine dei movimenti non le appartiene. Ha la pelle ambrata di un’abbronzatura “senza sbavature”. Due grossi occhiali scuri nascondono gli occhi. Un fermaglio in alto sulla testa, invece, fa luce sui lineamenti del viso. La zona del collo, sotto il lobo, è in vista. Piccoli particolari delle guance, tirate da uno smagliante sorriso, mi rapiscono.

Ciao, scusa se disturbo, devo raggiungere la casa di un amico. Se ho capito bene le sue indicazioni dovrei essere vicino. Qui le strade sembrano tutte uguali. Sei di qui? Conosci la zona?

Mi dà le informazioni stradali che mi servono.
Non è del posto, ma lo conosce abbastanza bene. Mi racconta che ci viene spesso, con il fidanzato, la domenica. E’ una zona tranquilla e poco trafficata, ideale per praticare aereo-modellismo.
Do seguito alla chiacchierata di circostanza.
Mi sento incantato da quella bellezza e da quella vivacità. Lei parla e io penso quanto sia bella, di una bellezza “semplice” che potrei contemplare, senza stancarmi, per una vita intera e forse anche più.

- Ok, allora ti ringrazio… ehmm?
Sorride
- Elisa
- Ti ringrazio Elisa!

Prendo la penna che tengo nel portaoggetti della macchina, un foglietto di carta nel cruscotto e le scrivo il mio numero di cellulare. Glielo passo. Chiudo i finestrini e riparto.

Ecco è adesso che mi chiedo cosa ne farà di quel foglietto? Lo butterà o lo terrà per sé? Racconterà subito tutto al suo ragazzo? Sì, con tutta probabilmente andrà così. Si amano, ne sono convinto!

Mi sento stupido.
Non finisco di scrivere neanche il prefisso del mio numero. Poso la penna e poso il foglietto di carta.
Le sorrido innocuamente.

- Scusa ancora il disturbo Elisa. Buona domenica. A presto.

7 commenti:

  1. Hai agito d'istinto perchè così ti dettava il cuore.
    Forse avrebbe accettato il foglietto, ma il futuro non so se avrebbe riservato sorprese per te. Due che si amano non cercano altro.

    Buona giornata

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  2. Forse è solo "letteratura" la tua. Forse no. In ogni caso scrivi bene. E mi piace. Un buon motivo per tornare a trovarti.
    Posso vero?

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  3. Quando vuoi, qui sei sempre benvenuta.

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  4. Benissimo. Sarà un piacere.
    Grazie, un sorriso.

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  5. Mmmm.... il fogliettino, eh.... mmm... appunto, che ne farà?
    Se il suo top gun è così babbeo da non essersi accorto di nulla, farebbe bene a metterglielo nelle eliche dell'elicottero, così che a trenta metri di altezza le pale si incastrino e il giocattolino precipiti nella palude.
    ... come è fatto, esattamente, un sorriso INNOCUO?
    e in cosa si differenzia, esattamente, da un sorriso NOCUO?

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  6. Così è difficile da spiegarsi, la differenza tra un sorriso innocuo e uno non innocuo... ":)".
    Però se tu fossi la ragazza sulle zeppe, beh penso che capiresti... ";)".

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  7. beh dovevi lasciarglielo quel foglietto...

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