sabato

Basterebbe chiedere

Pronto, ciao Giulio, passi da casa mia stasera? Ci facciamo due spaghetti?”
Giulio non può. Non ha voglia. Giulio è stanco.
Due passi domenica in centro?
No. Neanche. Non è possibile. Ha poco tempo.
E allora basterebbe chiedere.
Chiedere… “Giulio sono sfavato, nervoso, inverso. Pensavo potessimo cazzeggiare, anche un’oretta a limite. Ecco, mi faceva piacere insomma”.
Basterebbe chiedere.
Ma io non chiedo.

mercoledì

Non provo più paura adesso

Come spesso capita, anche stasera, in questa stanza, ci sono solo io e una musica.
Stasera la musica è La Valse d’Amelie in assolo di piano.
Amelie, quella del favoloso mondo… di Amelie, appunto.
Lei!

Quanta nostalgia questa melodia. Così tanta nostalgia da annullare tutto quanto qui dentro.
Via gli orologi, via i telefoni, via tutto, anche i mobili.
Non resto che io, e lei… questa musica.

Sono fuori dal mondo.
Mi ritrovo in un luogo isolato e senza tempo.

Io e questa musica.

Circondato dal niente, niente può accadere.
E alzo il volume di questa notte.
Non provo più paura adesso. Non sono più solo.

Penso di non amarti

Ho appena chiuso la cornetta.
Ho detto la frase che non vorremo mai.
Sentire.
Pronunciare.
“mi spiace, ma penso di non amarti.”

Ho scelto così. Ho scelto la verità. Per lei e per me.
Anche se vuol dire far soffrire.
Anche se vuol dire sentir venir meno qualcosa di buono. Perdere un posto nel mondo.
Basta più vedersi.
Lei ora dirà di sì a quell’altro.

Sono triste adesso. Anche io.

Non lo so. Come dovrei sentirmi?
Come si sentono le ragazze quando lasciano qualcuno?
Lo so, sono io. Sono una frana.

martedì

La mia attuale vita è un monolocale

E’ stata una giornata intensa a lavoro, oggi.
Sono stanco, ma soddisfatto.

Sono entrato in casa e mi sono abbandonato sul letto.
Scompostamente disteso, ho guardato nel silenzio della casa e nella penombra del tardo pomeriggio, ho formulato un pensiero, una verità.
La mia attuale vita è un monolocale.

C’è tutto quello che mi serve e niente di superfluo che non troverebbe posto in pochi metri quadrati.
Tutto è a portata di mano e tutto qui dentro è mio e parla solo di me.

Guardo la partita di calcio in tv, lavoro al computer e ascolto un cd. Una chiamata ai miei dal fisso, un sms ricevuto al cellulare.
E tutto questo contemporaneamente, o quasi.

Il frigo è pressoché vuoto, il freezer è stracolmo di precotti.
Faccio le pulizie di sabato. Mi sveglio all’una la domenica.
Ho un paio di guanti in gomma, accanto il lavabo. Ci lavo i piatti. Sono verdi e profumano.
D’inverno mi copro con un plaid. Ne ho solo uno.

In un universo monodimensionale di monodose, monoporzioni, e monotonia c’è un letto a due piazze.
Ci dormo da solo. A stella marina. Mi addormento a destra, mi risveglio a sinistra. Non ho una posizione fissa.
Ma di inverno… beh d’inverno fa freddo, da solo, in un letto matrimoniale.
Un letto matrimoniale, si sa, è fatto per due.