giovedì

Questa faccenda dell'amore è una cosa potentissima


Io non me la tiro.
Figuriamoci, detesto le ragazze che se la tirano.
Non si dovrebbe confondere il fatto di tirarsela, con l'essere fermi e decisi. Lo dice sempre anche Giulio: “Quando si sceglie di vivere tutte le storie, tutte le occasioni che si presentano, bisogna poi saper essere fermi e decisi per non incasinarsi la vita. Stabilire sin da subito le condizioni. In modo più o meno diretto, a seconda della persona che si ha davanti”.

Non mi piace incasinarmi la vita e ancora meno non mi piace incasinarla agli altri. Aggiungo, ho proprio il terrore di incasinarla agli altri.
Ho fisso in mente uno spezzone de "la spada nella roccia". La scena della scoiattolina che si innamora di Semola, trasformato da Merlino in scoiattolino. Quando Semola ritorna bambino, la scoiattolina prende una batosta senza precedenti. La musica di sottofondo si fa triste e la scoiattolina corre nella tana a piangere.
Ecco se  io potessi, pur di non sentire quel singhiozzare, rimarrei scoiattolino a vita.
E' per questo che penso che Semola doveva dichiarare subito la sua natura di umano. Che poi non si può neanche dire che non l’abbia fatto. Diamine ci ha provato in tutti i modi!
A volte le scoiattoline sono così cieche e sorde e fanno maledettamente di testa loro.

Ehhhhh…. ha ragione Merlino, quanto verità e quanta saggezza in un cartone animato:
"Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore è una cosa potentissima... direi che è la forza più grande sulla Terra, più forte anche della forza di gravità"


martedì

Ho fatto la mia scelta, ognuno faccia la sua

La ragazza  del "non penserai di avere tutto alla prima sera" mi ha mandato un messaggio.
"Ti posso chiamare, vorrei sentire la tua voce".
Ecco che si materializza l'immagine di un treno merci che mi sta puntando in lontananza e allo stesso tempo la necessità di raggiungere al più presto lo scambio più vicino per deviare la corsa su un binario diverso.
"Non posso adesso. Ti chiamo io quando sono libero, ciao"
Una piccola bugia in nome di un sotto-inteso più elegante e meno ruvido "Non è che non possiamo vederci ancora, ma di sicuro non possiamo sentirci come lo intendi tu".
Ho fatto la mia scelta, ognuno faccia la sua.

lunedì

Chi ci guarderebbe dentro?

Mia nonna è in fissa.
Vuole che le si compri un vestito nuovo. "Una veste elegante" dice.
"Così ai piedi del letto tutti esclameranno quanto fosse sempre stata elegante la signora, sino all'ultimo".
Mi fa ridere.
Onestamente a quel punto mi importerebbe poco del nodo alla cravatta e la cintura ai pantaloni.
Un solo pensiero mi angoscia e di sicuro non è di finire nell'ossario comune.
Se oggi uscissi e non dovessi rientrare più: a chi andrebbe il mio computer? Chi ci guarderebbe dentro?

sabato

Giorni liberi non ne ho

"Giorni liberi non ne ho, davveeeroo"

Mi sono svegliato con questo ritmo in testa oggi. Ero sveglio da una decina di minuti e già la canticchiavo.
Che poi in realtà non è che ricordassi le parole. La "rifacevo" a bocca chiusa. Gli anglofoni hanno inventato un verbo proprio per questo: "hum"!
Straordinaria, la sintesi linguistica degli inglesi. Quindi sì, "hummavo" il motivetto!
Ho acceso il computer, l'ho ricercata... in pochi minuti andavo dietro l'originale fischiettando i fiati in controtempo.

Curiosi i processi mentali con cui una canzone entra in testa, nel silenzio della mattina, svegli solo da pochi minuti!

"Sono mela e me ne sto, suuul ramoooo"


mercoledì

Non penserai mica

In silenzio seduti sul divano, il suo collo, come i gatti, fa le moine con le mie labbra.
La mia mano è tra le sue gambe già da un po'.
Poi ad un certo punto i suoi muscoli si serrano, il collo si stacca e i respiri lunghi si bloccano. Allora mi sussurra seriamente: "non penserai mica di avere tutto alla prima sera?"

Certe volte sarebbe meglio tacere, specie se nel recitare quella parte si è meno credibili di Alberto Tomba nelle vesti di Alex l'Ariete.
Tant'è vero che poi...

La prossima volta che accade, giuro, risponderò secco: "non penserai mica che ci sia una seconda volta?"

martedì

Sala d'attesa

Il limbo, se esiste, deve essere come questa sala d'attesa. Con l'incognita di sapere se questo dente va estratto o no e di sottofondo il rumore del trapano del dentista.

domenica

Mi piace Mirò


Non sono per niente ferrato in pittura, ma ho deciso che nella mia casa “di un giorno” vorrò due o tre bei quadri. Li preferisco mediamente grandi e con una cornice laccata bianca, o nera, o rossa.
Due in salotto, uno in corridoio. Illuminati da faretti.
Voglio sedermi in divano e cogliere di volta in volta un dettaglio nuovo, una sfumatura di stile che non avevo notato prima. Voglio essere circondato di stile.
Anche riproduzioni di originali, perché no, potrebbero andare bene.
Mi piace Mirò.

giovedì

Cosa volevo dire

A volte non ricordo cosa volevo dire.
Tipo adesso.