domenica

L’incontro che non ti aspetti

Sto aspettando gli amici che passino sotto casa per andare alla festa di inizio estate che si tiene ogni anno non lontano da qui.

L’anno scorso la stessa serata era iniziata allo stesso modo.
Qualche drink per dare un senso ad una serata che senso non ha, due pezzi dance tanto per sciogliersi un pò, il rituale dei fuochi d’artificio e poi a casa.

Nella strada verso il parcheggio, l’incontro che non ti aspetti.
Anche lei aveva cercato un senso alla serata dentro alcuni drink. In due avevamo svuotato più di qualche bicchiere.
Due chiacchere facendo un pezzo di strada a piedi, poi ancora seduti su una panchina vicino la macchina, fino a quasi mattina.

Ai primi albori, siamo andati a casa mia.

mercoledì

Anche questo è comunicare

Col tempo ho imparato che le storie hanno un inizio e hanno una fine.
Ciò che invece faccio fatica ad accettare, è che anche le amicizie hanno un inizio e hanno una fine.

Non ho chiamato Giulio, non ci sono state parole tra noi.
Parlano i silenzi.
Anche questo è comunicare.

Ma non è finita, di questo sono sicuro.

domenica

Mi piace stare alla guida di notte

Mi piace stare alla guida di notte.
Mi piacciono le luci rosse e bianche del quadrante dell’auto che rompono l’oscurità.
Stanotte mentre rientravo in casa ho beccato una stazione radio che trasmetteva successi italiani uno dopo l’altro.
Le ho cantate tutte.
Stavo così bene che avrei fatto il pieno, avrei imboccato un’autostrada e avrei continuato così per ore.

giovedì

Vincere, poi, cosa?

Giulio tace.

Più o meno da quel giorno in cui ho avuto poco tatto nel commentare quel ragazzo che sarebbe diventato di li a poco il suo ragazzo.
Sfighe di routine.

Tace per dispetto o tace per mancanza di tempo. Non so.
Io, invece, taccio per reazione istintiva di paura.
Paura di perdere un amico.
Reagire per vincerla.

Vincere, poi, cosa?

sabato

Studente universitario

E poi arriva il giorno in cui con un paio di scarpe buone ai piedi e una camicia profumata si dà uno sguardo a due o tre fotografie.

Qui sono seduto sulla mia scrivania davanti 3 minacciosi libri. Lacrime, sangue, sudore... e zanzare.
Qui le T-Shirt mai stirate, una sopra l’altra su una sedia. Una montagna di T-Shirt.
Oh, eccole, le converse che puzzavano, ci facevo 4 stagioni.
Qui due maglioni in casa perchè il gas costa e poi là dietro, sul muro, gradazioni miste di muffe.
In questa 3 stendibiancheria parcheggiati, in corridoio, ad incastro.
Una giornata di pioggia, i jeans bagnati… ho perso il 12, vado a lezione a piedi.
Bella questa, una birra con i miei colleghi e le ragazze conosciute quella sera.
Aglio oglio e peperoncino: le mitiche spaghettate notturne a casa di Michele con gli altri ragazzi… viva il fuoriorario selvaggio.
In questa invece piango nella mia stanza. Sarà stata la solita frustrazione o il senso di eterna privazione. Magari l’ennesimo fallimento nella ricerca di equilibri sconosciuti. Probabilmente uno sfogo nervoso dopo 10 ore di studio o dopo nessuna ora di studio. O semplicemente era finita con una ex!

Guardo ancora qualche altra istantanea di quest’album prima di richiuderlo.
Sorrido: sono io questo… questo studente universitario.

Solo un po’ più cresciuto ma nient’altro che io.
Non c’è voluto poi granchè per volersi bene. Giusto un giro di boa.
Ma è stato un gran bel film.

martedì

Si respira una buona aria

A giugno è già alto il sole, quando esco per andare a lavoro.

I raggi danno un tocco di “giallo limone” anche sulle code ai semafori.
La brezza mattutina, che entra dal finestrino abbassato, sveglia i visi addormentati.
Si respira una buona aria.

Abbraccio il nuovo giorno con la curiosità di chi si aspetta una sorpresa dal domani.

Quest’oggi una donna dallo straordinario fascino ha attraversato le strisce pedonali davanti a me; dietro i miei occhiali scuri le ho dato il buongiorno.

mercoledì

Il tappo dello spumante

C'è il tappo dello spumante di ieri sulla mia scrivania.

Lo conserverò.

Il tappo della bottiglia che abbiamo aperto per “battezzare” la mia auto nuova.
Ho preparato una cena per 7 persone. Abbiamo mangiato e poi siamo scesi giù in parcheggio a brindare.