lunedì

Il mio momento

Eccomi. Dopo una lunga assenza.
Sentivo davvero il bisogno di tornare.

Come mi hanno detto da più parti: "era il mio momento".
Per questo motivo non ho scritto.
È il tuo momento quando cavalchi la cresta dell'onda e allora non c'è neanche tempo per fermarsi un attimo per riflettere e buttar giù due righe.
È così che dovrebbe essere la vita. Sempre.

Sono stato travolto da cambiamenti positivi.
Il fatto che adesso scriva in una nuova casa è uno di questi.
Sono ancora circondato da scatole di imballaggi e pallottole di scotch marrone sul pavimento.
Ma ce la farò a disfare tutti i pacchi, ce la farò!

Ho lasciato la vecchia casa che condividevo con altri figli della crisi e adesso inzio a godermi la mia conquistata indipendenza dentro le mura di un moderno bilocale.
Indipendenza... o solitudine? punti di vista insomma!

I traslochi in solitaria, ho scoperto, sono un po' tristi.
Sarà perché imballando passano per le mani i ricordi di una vita.... una vita fa intendo, o anche due.
Sarà perché "le grandi manovre" taciturne portano con sè meditazione e riflessioni.
Sarà perché portando via tutto il vissuto, rimane il retrogusto amaro del vuoto che resta, che poi è una delle più note metafore della vita.

Però sono stato bravissimo.
Ho fatto tutto da solo, perché così avevo deciso.
Perché semmai fosse stato stancante (e lo è stato) avrei baciato questa mia croce.
Che può sembrare un pensiero scemo, ma non lo è.
Viviamo di convinzioni e di simboli di cui queste convinzioni si alimentano.
Traslocare da solo era un simbolo. Anche se forse, pensandoci, lo è molto di più pagare l'affitto ogni 5 del mese.

La casa ha tutto quello che un uomo single, varcati i 30, potrebbe volere.
Oggetti di design, un armadio a sei ante, una doccia con getto ad idromassaggio, un divano di pelle bianca, un router wireless, il posto auto riservato e la finestra su un giardinetto ben curato. L'anziana vicina che mi dà del lei e mi chiama "Dott." mostrando una riverenza d'altri tempi.
Certo, ci sarebbe ancora tanto da fare: un microonde, un TV 40 pollici con abbonamento satellitare, l'impianto dolby-sorround, il climatizzatore per il periodo estivo, il porta cravatte, la donna delle pulizie.
Beh insomma, piano piano.

Un pensiero però mi passato per la testa mentre come una formichina facevo su e giù per le scale con gli scatoloni in mano.
Mi piacerebbe condividere tutto questo.
Potrei rinunciare al design, al megaschermo, a tutto il resto.
Potrei essere felice anche senza sofisticazioni.
Ci inventeremmo lo spazio di una culla, faremmo della famiglia la nostra vera casa.

Sono davvero sorpreso di me stesso.
Questo trasloco mi ha messo a dura prova.
Vado a letto.




3 commenti:

  1. Tanti auguri per questo nuovo inizio. Certe volte abbiamo bisogno di novità, di cambiamenti.

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  2. Bentornato. E auguri. Per tutto. La casa, il lavoro, la vicina. E che ci sia una culla in questa casa.

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