sabato

Studente universitario

E poi arriva il giorno in cui con un paio di scarpe buone ai piedi e una camicia profumata si dà uno sguardo a due o tre fotografie.

Qui sono seduto sulla mia scrivania davanti 3 minacciosi libri. Lacrime, sangue, sudore... e zanzare.
Qui le T-Shirt mai stirate, una sopra l’altra su una sedia. Una montagna di T-Shirt.
Oh, eccole, le converse che puzzavano, ci facevo 4 stagioni.
Qui due maglioni in casa perchè il gas costa e poi là dietro, sul muro, gradazioni miste di muffe.
In questa 3 stendibiancheria parcheggiati, in corridoio, ad incastro.
Una giornata di pioggia, i jeans bagnati… ho perso il 12, vado a lezione a piedi.
Bella questa, una birra con i miei colleghi e le ragazze conosciute quella sera.
Aglio oglio e peperoncino: le mitiche spaghettate notturne a casa di Michele con gli altri ragazzi… viva il fuoriorario selvaggio.
In questa invece piango nella mia stanza. Sarà stata la solita frustrazione o il senso di eterna privazione. Magari l’ennesimo fallimento nella ricerca di equilibri sconosciuti. Probabilmente uno sfogo nervoso dopo 10 ore di studio o dopo nessuna ora di studio. O semplicemente era finita con una ex!

Guardo ancora qualche altra istantanea di quest’album prima di richiuderlo.
Sorrido: sono io questo… questo studente universitario.

Solo un po’ più cresciuto ma nient’altro che io.
Non c’è voluto poi granchè per volersi bene. Giusto un giro di boa.
Ma è stato un gran bel film.

1 commento:

  1. Sulla vita universitaria si possono scrivere volumi e volumi di libri...
    Che dire delle pile di piatti da lavare? Del fatto che sono tutti bravi a far i cuochi e nessuno a lavare i piatti?
    Le zanzare poi sono un incubo! Non c'è rimedio che regga!
    La cosa bella è tornare a casa e vedere che i panni sporchi buttati ore prima nel cestone delle cose da lavare, arrivano nel cassetto puliti e stirati! Sembra magia! *.*

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