lunedì

Sono una taglia 46

C’è una fase della vita in cui per i tuoi genitori sei troppo piccolo per una storia a lungo termine.
Non è neanche passato un anno che stai con la stessa morosa e per loro sei uno che si sta facendo incastrare, che ha deciso di chiudersi in una cella e gettare le chiavi dalla finestra.

Poi c’è una fase della vita in cui per i tuoi genitori sei troppo grande per continuare con un certo stile di vita.
Rientri all’alba tutti i weekend, ceni solo ad aperitivi, stai al telefono sempre con una diversa.
Ti dicono che non si può bighellonare tutta la vita, bisogna pensare ad una famiglia prima o poi. Responsabilità, giudizio, maturità. Come se non li avessi.

Ecco, io al momento sono proprio su quella sottile linea che divide il troppo piccolo dal troppo grande.
I miei non si esprimono. Dietro le loro domande timidamente indiscrete, c’è profonda indecisione.
Me ne sto comodo in quel varco temporale in cui non sono “troppo” per niente.
Tutto mi sta a misura. Sono una taglia 46. Compro un pantalone, lo porto a casa, strappo l’etichetta e mi veste a pennello sia di vita che di caviglia.

4 commenti:

  1. Un acciughetta :-) considera che non dover fare gli orli al giorno d'oggi è una fortuna, non ci sono più le sarte di una volta e finisce che ti ritrovi a far orli con la puntatrice che è bruttino ehehe....il commento è stato "cucito" per strapparti un tenue sorriso...sperèm!

    RispondiElimina
  2. E tu ti senti troppo piccolo o troppo grande?

    RispondiElimina
  3. Mi sento un' "acciughetta" come scrive Eli :).

    RispondiElimina
  4. è una malattia genitoriale.... che poi diventa sei troppo grande per... sei troppo vecchio per..

    RispondiElimina