mercoledì

Io inseguo l’oro

Fondamentalmente mi chiedo come si fa a scegliere una donna e scegliere di rimanere con lei per sempre.
E sì che lo sono stato innamorato. Ma poi arriva quel momento in cui “cacchio che schianto quella”. Anche se non la conosci. E anche se a conoscerla “sarebbe stato meglio rimanere con il dubbio”.

Sarà che in questo non colgo gradazioni di grigi, solo bianchi e neri. Sarà un’ottica iper-razionale, ma per come la vedo, ad un certo punto si fa una scelta.
Per alcuni è “dove troverei un’altra che sceglierebbe di stare con me”, per altri è “forse potrei ambire a qualcosa di più”.

Sono vorace nei rapporti come lo sono a lavoro.
Più benefits, più sfide, più successi, più compensi.
Io inseguo margini di guadagno.
Mi rode ammetterlo e mi chiedo come sia diventato così.

E non che non lo desideri, rientrare in casa e trovare un sorriso nel volto di chi sta dalla tua parte anche quando il mondo è dell’altra.
Ma poi una mattina esco per andare a lavoro e bloccato in un ingorgo biblico, tra un concerto di clacson e di sirene spiegate, un angelo attraversa la strada a piedi e passa proprio davanti la mia macchina.
Nell’immobilità del momento, penso che potrebbe essere “Lei”, oppure "Lei" potrebbe essere un angelo ancora più radiante; una dentro la sua macchina, come me imbottigliata nello stesso ingorgo, sintonizzata sulla stessa frequenza radio, in un lunedì grigio per tutti.

Non importa chi. C’è... che Lei è lì.
E’ lì da qualche parte, ed è ancora da conoscere!
E’ questo è un pensiero che fa persino di un lunedì, il giorno zero delle più fantastiche delle avventure: la ricerca dell’oro.
Io inseguo l’oro.

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