sabato

Pensavo che sarebbe passato

Giulio sta bene in ufficio, immerso nel suo nuovo lavoro. Poi quando a sera finisce, va a casa di Samuele, che con il tempo diventerà anche di Giulio. Casa di entrambi insomma.

Gli ho mandato un messaggio “vorrei proprio vederti a lavoro, felice come un bambino che ha avuto il suo giocattolo”.

Quell’altro invece è rimasto una bozza che cancellerò. Diceva “Mi sono perso. Pensavo che sarebbe passato poi così da solo. La primavera, sai, porta quel respiro di ottimismo gratuito di cui c'è bisogno. E invece è solo un casino e io sono solo. Mi manchi”.

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