lunedì

Di nuovo inverno

Di nuovo freddo,
di nuovo pioggia,
di nuovo buio.

Alzo il bavero del giubbotto fino al mento e tiro su il cappuccio per non bagnare i capelli.
Le mani in tasca sfuggono al gelo.
Come dentro uno scafandro, rientro in casa.

Non si incrocia più nessuno per strada.
Non passeggiano più, per il viale, le coppiette spensierate delle fresche serate estive. Spariti sedie e tavolini da aperitivo fuori dai locali. Le porte adesso sono chiuse e sono tutti dentro. Li vedo da fuori schiamazzare. Li vedo, ma non li sento.
C’è silenzio qui fuori.

Furtive e scure presenze s’aggirano. Come gatti voltano gli angoli e si perdono. Sono pochi e rari viandanti isolati; a passo spedito, sfuggono anche agli occhi e non li vedi più.

Scafandri, come il mio, anche per loro.
Scafandri che non lasciano disperdere niente di quel calore che un corpo possa produrre.
Scafandri che non lasciano trasparire le “storie”.
Tutto rimane dentro.
I pensieri rimangono dentro.
Le angosce, le speranze, i turbamenti.
I nomi, i volti e un’abbronzatura per fingere chi non sei.

Sono finiti i giochi. Hai le scarpe bagnate, il naso ghiacciato e desideri calore.
Umano, calore umano!

Dentro lo scafandro, coperto ma non nascosto, senza più fingere, sei in pace con te stesso.

Di nuovo freddo,
di nuovo pioggia,
di nuovo buio.

Di nuovo inverno.

3 commenti:

  1. Eppure anche l'inverno ha un suo fascino, più che descrivere quello che c'è fuori sembri parlare di quello che c'è dentro.

    Io che sono pallida anche in estate vuol dire che sono sempre me stessa? eheheh tralasciando il pessimo italiano di una che si deve ancora svegliare mi ha fatto sorridere la storia dell'abbronzatura, sarà che a me vedere sta gente marrone anche in inverno mah mi lascia un po' così...

    buon novembre

    RispondiElimina
  2. ...magari sotto lo scafandro c'è un bel maglione colorato e una camicia nuova che fa meno triste l'inverno.

    RispondiElimina