E’ stata una giornata intensa a lavoro, oggi.
Sono stanco, ma soddisfatto.
Sono entrato in casa e mi sono abbandonato sul letto.
Scompostamente disteso, ho guardato nel silenzio della casa e nella penombra del tardo pomeriggio, ho formulato un pensiero, una verità.
La mia attuale vita è un monolocale.
C’è tutto quello che mi serve e niente di superfluo che non troverebbe posto in pochi metri quadrati.
Tutto è a portata di mano e tutto qui dentro è mio e parla solo di me.
Guardo la partita di calcio in tv, lavoro al computer e ascolto un cd. Una chiamata ai miei dal fisso, un sms ricevuto al cellulare.
E tutto questo contemporaneamente, o quasi.
Il frigo è pressoché vuoto, il freezer è stracolmo di precotti.
Faccio le pulizie di sabato. Mi sveglio all’una la domenica.
Ho un paio di guanti in gomma, accanto il lavabo. Ci lavo i piatti. Sono verdi e profumano.
D’inverno mi copro con un plaid. Ne ho solo uno.
In un universo monodimensionale di monodose, monoporzioni, e monotonia c’è un letto a due piazze.
Ci dormo da solo. A stella marina. Mi addormento a destra, mi risveglio a sinistra. Non ho una posizione fissa.
Ma di inverno… beh d’inverno fa freddo, da solo, in un letto matrimoniale.
Un letto matrimoniale, si sa, è fatto per due.
Dopo i precotti potrei non leggerti più ehehe...però dormo a stella marina mi piace troppo.
RispondiEliminaHai un dono della sintesi, bel post.
Ah...la parola di controllo è "inattese"....te la regalo, potrebbe piacerti.
RispondiEliminaDici che bisogna credere nel captcha?
RispondiEliminaCerto che si.
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