mercoledì

La porta in soffitta la chiuderò io

Prima o poi devo superarla,
questa cosa che se vedo per caso quel mio vecchio amico,
quello che eravamo come fratelli e poi ad un certo punto ci siamo odiati fino a farcene di pesanti e augurarci il peggio dalla vita...
ecco proprio lui, dicevo, non può essere che a distanza di anni il solo incrociarlo per caso, mi cambi la giornata in negativo.

Mi coglie una tristezza insostenibile. Angoscia per la delusione e per il tradimento, per la paura infondata di ritornare nelle vesti della persona che ero e che non mi piace affatto.
Ho cambiato vita, ho cambiato approccio, ma la sua maledettisima faccia è ancora lì, come una porta di soffitta che non si può chiudere.
Vorrei solo non incontrarlo mai.

Devo cambiare ottica.
Dovrei adottare la strategia "omeopatica", a cui non ho mai creduto. Rispondere al malessere con lo stesso malessere.
Devo puntarlo, fermarlo e chiedergli con molta semplicità:
"Ciao come va? E' passato così tanto tempo. Non dobbiamo ritornare amici, lo so che non ne vuoi saperne, neanche io. Volevo solo salutarti. Tutto qua. Un saluto e niente più. Un saluto che prenda finalmente il posto del... vaffanculo è lui, mi sono rovinato la giornata".

E' così semplice e se non lo faccio io, lui non lo farà mai. Continuerà ad evitarmi con quell'aria di inadeguatezza e odio che si porta dietro perché non ha mai imparato a prendere nulla di petto. Neanche adesso.
Lo farò io.
La porta in soffitta la chiuderò io.

2 commenti:

  1. io ci sono riuscita una volta a provare a chiuderla quella porta.. e questa persona poi la vedevo spesso..ma anche dopo aver parlato, ognuno sulle proprie posizioni, neanche dopo tutto questo a me è cambiato molto. Ogni volta che lo vedevo mi rodeva il culo uguale. Bon spero a te faccia un altro effetto.

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  2. ho perdonato quella che era la mia migliore amica dopo sei anni...
    tutto può accadere
    sai che ora sto molto meglio?

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