La delusione generata dall’argomento “casa” mi ha segnato, mi ha ferito, mi ha privato.
Me lo disse anche Mara, una delle ultime volte, prima che tra me e lei mettessimo un punto (e a capo) :
“non sei più lo stesso e non te ne accorgi”.
Lo disse con una vena di tristezza e glielo lessi negli occhi. Negai e mi innervosii.
Ma il fatto è che Mara aveva ragione.
Mi sento costretto a rinunciare al sogno di comprare una casa.
Ho cercato di trovare una spiegazione che potesse andare. Ma non ne ho trovato nessuna.
E non ho tuttora risposte alla domanda: “Chi ha deciso che uno stipendio debba valere poco più di 1000 euro, e una casa debba valere una rata mensile di 800 per 30 anni?”.
Ma non mi sono arreso.
Come spesso capita, è nata una reazione cattiva.
Ho dei progetti. Ho cominciato a lavorarci. Sto lavorando il doppio di quanto non facessi già. Forse alla fine dei conti non servirà a niente, ma non importa.
Bisogna provarci.
Costruire una casa.
RispondiEliminaAvere un figlio.
Scrivere un libro.
Per dire di aver vissuto pienamente e con intelligenza, basta aver fatto anche solo UNA di queste cose.
Sono d'accordo con Mia, se la "casa" è un grande sogno credici fino in fondo..e continua comunque a sognare
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