giovedì

Cose da una volta

Cose da una volta. Una volta sola. Una e basta.

Il primo anno di università (ci vuole troppa incoscienza).
L'ottavo anno di università (troppa pazienza).
Un anno e mezzo senza amici (neanche uno).
Un capodanno a casa di “amici di altri” (tutti rigorosamente a coppie).
Una lettera per convincerla a tornare (non è tornata, per fortuna).
Un viaggio in treno durato tutta la notte (con febbre a 39).
Il blue tornado (a Gardaland).
Nuotare nel proprio vomito (fiumi di vodka alla festa di carnevale)
In prima linea, in attesa dell'apertura dei cancelli per il concerto, dalle ore 14 (il 16 agosto).
Charles Bukowski (un paraculo sopravvalutato).
Nanni Moretti (un radical chic insopportabile).
La sveglia delle sei (sei e quindici).
Andare a letto presto per far durare meno una giornata (giorni buttati nel cesso).
Cucinare la salsa di pomodoro senza coperchio (la pittura astratta non è poi un granché in cucina).

E poi altre.
E altre ancora che devo ancora fare: una volta, una sola.

2 commenti:

  1. tante cose le ho fatte anch'io
    una volta, una sola
    potrei copiartene delle altre
    oppure, potrei ispirarti io per compierne altre ancora
    una volta, una sola

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