mercoledì

Come un quadro

A volte mi chiedono "di che parla?",
"di cosa parla C'era una volta in America?"

Forse parla di un grande amore non corrisposto, forse di una grande amicizia tradita. Forse di entrambe le cose.
Ma forse non parla di niente. C'era una volta in America è come un quadro.
Un quadro dipinto su pellicola.
Ti ci siedi davanti e lo osservi. Come una tela famosa in un museo.

Deborah: Noodles tu sei la sola persona che io ho mai...
Noodles: Che hai mai? Vai avanti, che hai mai?
Deborah: Di cui mi sia importato. Ma tu mi terresti chiusa a chiave in una stanza e getteresti via la chiave, non è vero?
Noodles: Sì, credo di sì.
Deborah: Il guaio è che io ci starei anche volentieri.


In questo dialogo, e nel successivo monologo,  tutto il senso di un amore impossibile. E a volte non posso fare altro che rivedermi, non nella sostanza della battute, quanto nell'assurdo in esse.

Nessuno t'amerà mai come ti ho amato io. C'erano momenti disperati che non ne potevo più e allora pensavo a te e mi dicevo: "Deborah esiste, è la fuori, esiste!" E con quello superavo tutto. Capisci ora cosa sei per me? 


(Frammento su youtube: http://youtu.be/1Hjyx6uLC-c )

2 commenti:

  1. Ho letto, conosco gli amaori impossibili. Li ho subiti.

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  2. "Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?"
    "Sono andato a letto presto."


    Bellissimo film. ;__;

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